joe strummer

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martedì 18 maggio 2010

Mafiosi? Do not disturb


Ho sempre meno tempo per aggiornare questo povero blog, ma forse è meglio così, visto che sarei costretto a commentare ogni giorno quasi esclusivamente delle cose da far accapponare la pelle. Ladri nascosti (quando si nascondono...) in ogni anfratto, i nodi di una politica economica lottizzata e nepotistica che piano piano vengono al pettine ("il nostro sistema pensionistico è il migliore d'Europa", questa l'ha detta oggi Tremonti, l'uomo più simpatico del mondo dopo il castratore di Norimberga, che non so chi sia ma dà l'idea, come dire che l'anno prossimo lo scudetto lo vince il Frosinone facendo segnare solo il portiere di riserva) eccetera.

Però questa mi pare un po' l'apice, almeno oggi, della devastazione morale che ci circonda, speriamo ancora per poco. L'onorevole Santanchè, che probabilmente deve le sue fortune a doti che non riguardano la politica in senso stretto, oggi dichiara "Che senso ha intercettare un mafioso mentre parla con sua madre? E'un abuso" . Questa mi rifiuto di commentarla. Alle prossime elezioni rivotatela, mi raccomando

mercoledì 5 maggio 2010

Happy birthday to me

Martedì scorso il vostro blog preferito o quasi ha compiuto un anno. Un anno vissuto tutto sommato tranquillamente, nonostante i Franceschi (o presunti tali) che hanno cercato di seminare un po’ di zizzania. All’inizio avrei sperato di trovare un po’ più di interazione da parte dei lettori, ma, guardando i blog di altre persone, molto più famose di me, mi sono accorto che è una speranza piuttosto vana, nel senso che il lettore medio, per mille motivi, preferisce leggere e non scrivere. D’altronde, se qualcuno volesse scrivere probabilmente aprirebbe un proprio blog invece che commentare quelli degli altri, come faccio peraltro io.
Mi sono poi accorto che questo spazio è sorvegliato da qualcuno che vorrebbe prendermi in castagna, e ben gli sta dover leggere tutto quello che scrivo. Forse è anche per questo che avevo pubblicato un post piuttosto consistente su una materia un po’ scabrosa ma di grande attualità (indovinate un po'...) che ho poi preferito lasciare tra le bozze. Quei pensieri sono poi finiti in un dibattito per mail che ho avuto con alcuni amici, che ho trovato davvero bello e utile per tutti, un confronto aperto e sincero che è poi quello che mi piacerebbe si facesse qui . Peggio per chi si diverte a farsi gli affari altrui e non si guarda in casa propria, dove è possibile che si nasconda (se è nascosta) qualche preoccupazione di ordine superiore o almeno, me lo auguro per loro. Ma ognuno usa i mezzi che crede, ci mancherebbe. Tanti nemici, tanto onore. Intanto, a loro tocca passare con la lente d’ingrandimento quello che scrivo e questo mi pare una punizione sufficiente.

Insomma, per farla breve, questo blog ha avuto nel suo primo anno di vita 2278 visite da parte di 706 visitatori unici. Se vendessi memorabilia di Freddy Mercury o pubblicassi filmatini con le veline i risultati sarebbero molto differenti, ma per fortuna non guadagno denaro in base agli accessi. Le visite sono state un po’ da tutto il mondo, e questa cosa mi inquieta un pochino. Quelle più numerose estere sono state dalla Francia e dagli USA, ma parliamo di 10 accessi in un anno. Però, vuoi mettere come fa figo dire che hai avuto un accesso anche dalla Groenlandia (uhm… qui furbacchione ci cova…), uno dal Perù e uno da Taiwan?
Ormai anche google, su certi argomenti, linka il blog piuttosto facilmente (beh certo, soprattutto se cercate Roberto Bossi blog agrate….) e mi è capitato soprattutto quando scrivevo di argomenti di attualità. Carina questa cosa, perché ho ricevuto scritti da persone un po’ fuori dal nostro contesto locale e parlare con tutti fa sempre bene. In tanti ancora accedono al blog tramite il sito della lista (www.insiemeperagrate.it) . Ho avvertito che è meglio non farlo con un post, ma vedo che la tradizione in Italia è dura a morire. Alla peggio, se qualcuno non riuscirà ad accedere, mi contatterà. Nel caso, si perderà qualche articolo da premio Pulitzer.

Vabbè, insomma, mettiamola così: in un anno, la cosa più importante che ho imparato è che c’è sempre tempo per crescere!