joe strummer

joe strummer

lunedì 27 luglio 2009

La casa comune 2 la vendetta o dei variopinti diritti

Oggi avevo in mente di scrivere di altre sconcezze (perchè purtroppo più che di questo non si può parlare), ma mi ha solleticato ancora il nostro uomo, che sembra si stia avvicinando ad ampie falcate a prendere il posto di topogigio non solo nel PD, ma anche nelle sue massime sferzanti e tristemente forzitaliote.
Brevemente, il nostro ha dichiarato oggi
"Non è il momento di far rientrare i ragazzi italiani dall'Afghanistan: è il momento di completare quel lavoro" ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini, oggi a Udine. "Penso che i ragazzi italiani, che sono là perché lo Stato li ha mandati, hanno il diritto di non vedere ministri che litigano fra di loro con interviste sui giornali semplicemente per raccogliere qualche consenso o qualche voto in più". "Hanno il diritto - ha concluso Franceschini - di avere un governo e un Parlamento che compattamente stanno alle loro spalle".
Hanno anche il diritto, caro Topogigio, di avere la pelle salva. Io, peraltro, anche se non sono onorevole, ho diritto ad avere uno stato che rispetta la Costituzione, un Governo che non butta nel cesso milioni e milioni di euro senza alcun progetto plausibile se non quello di lustrare le scarpe degli americani (e se ci fosse, sarebbe pure peggio, visto che ormai siamo in Afghanistan da quando è nata la nonna di Pertini) e ho pure diritto di avere qualcuno che spiega alla gente che non ci sono i soldi per gli ammortizzatori sociali durante la crisi più nera degli ultimi 80 anni, per la scuola mentre impazza la riforma più ignobile di tutta la storia della Repubblica e per i bisogni più elementari, mentre si spedisce gente (pagata da noi) per far la guerra all'uomo nero che ogni giorno cambia nome.
Sta cosa che tutti hanno diritti deve finire, Topogigio. Anche qui ci vorrebbe un bel taglio, anzi, bisognerebbe efficientare. Pensaci, quando sarai segretario (per ora) del PD.

giovedì 23 luglio 2009

La casa comune


Lo sapevo che bastava iniziare a scrivere per trovare l'argomento successivo...

La discussione sul futuro congresso del pd non mi entusiasma particolarmente, sia perchè non ne faccio parte, sia perchè in questi casi mi è spesso difficile capire le sottili differenze nelle posizioni ufficiali tra un candidato e l'altro. del resto, in un mondo politico in cui tutti sono liberisti, tutti sono riformisti e tutti sono democratici, penso di averne ben donde... resta il fatto che dovremo sopportare questo polpettone ancora per qualche mese e tanto vale informarsi. In ogni caso, fossi in dubbio su chi votare, mi sarei già tolto un dubbio


Leggo oggi dalle pagine del noto quotidiano bolscevico già diretto dal figlio di Karl Marx un paio di chicche all'interno dell'intervista a Franceschini

1) il nostro dice "In questi anni di transizione dal ’94 a oggi, con tutti gli scontri e i limiti che abbiamo visto, due co­se sono state condivise dai due campi: la nascita di uno schema bi­polare, centrodestra e centrosini­stra che si alternano al governo; e la nascita del Pd prima e del Pdl poi. Si è passati da un bipolarismo fondato su coalizioni eterogenee, frammentate, litigiose, a un bipola­rismo più europeo, con due grandi partiti alternativi e alcune forze in­termedie. Ma non dobbiamo crede­re che questo sistema sia acquisito per sempre, come se fosse consoli­dato da decenni. Dobbiamo pensa­re che questo sistema vada salva­guardato; perché non riguarda so­lo la politica, ma anche le istituzio­ni, l’economia, la competitività, l’aggancio all’Europa" Quindi, siamo in un bipolarismo europeo. Grazie per la precisazione, perchè non me n'ero accorto. Devo controllare più spesso quandi partiti ci sono nel parlamento tedesco e francese. Ad esempio, in Francia mi pare siano rappresentati 6 gruppi all'Assemblea Nazionale, in Germania, nel Bundestag, 5. In Spagna i principali partiti devono poi sempre allearsi con partiti minori per poter governare. Caro Franceschini, le restituisco il libretto, torni la prossima volta. Inoltre, ricorderei che il più grande risultato per il perseguimento del bipolarismo è stata la cancellazione di tutta la rappresentanza di sinistra. Un bel successo, non c'è che dire. Continua così, che vai forte. Ma torna a settembre perchè forse, col caldo, sei andato un po' troppo a Fregene e un po' troppo poco in biblioteca


2) Domanda : Bersani rivendica di poter par­lare di partito di sinistra.

Risposta «Io sarei cauto nell’uso delle pa­role. Sinistra è una parola e una storia nobilissima, cui io sono an­che legato. Da ragazzo ero nella si­nistra Dc con Zaccagnini, e ricordo convegni in cui si discuteva se con­siderarci sinistra della Dc o sini­stra nella Dc. Conosco la forza, l’or­goglio della parola sinistra. Ma so pure che c’è una parte degli eletto­ri e dei gruppi dirigenti del Pd che non si riconosce solo in quella pa­rola. O il partito resta la casa di tut­ti, liberal, cattolici, laici, ambienta­­listi, oppure diventa un’altra co­sa».

Farei un minuto di silenzio sull'inizio, quando mette insieme "sinistra" e sinistra dc". Basterebbe questo. Ma, più che questo, sono felice di aver letto questa intervista perchè ora ho finalmente capito cosa stava sotto quel cianciare infinito e senza risultati sui temi etici, sulla riforma elettorale ma forse anche sul livello di tostatura del caffè al bar del transatlantico e su chi eliminare al Grande Fratello. Era la casa di tutti. Quella casa in cui tutti si sorridono e si accoltellano alle spalle, che, appena può, candida e fa eleggere in Parlamento (anche quello europeo) i peggiori cadaveri della partitocrazia, quella casa in cui nessuno è stato ancora capace di cacciare a calci in culo uno come D'Alema, che si è macchiato dei più ignobili incuici con Berlusconi e che oggi passeggia tronfio e dispensa consigli e massime su come gira il mondo o uno come Bassolino, uno che ... non riesco manco a dirlo, ecco.

Per fortuna, non devo votare, ma, se dovessi farlo, avrei un dubbio in meno. Pentiti, Franceschini, pentiti

martedì 21 luglio 2009

Com'è dura l'avventura



E va bene, lo confesso: è una settimana che sono tornato, ma non so bene come ricominciare a scrivere. Non so da dove farlo, non so di cosa parlare esattamente, non so chi leggerà dopo una pausa di ormai tre settimane che, nel mondo del web 2.0, sono anni. Ma tant’è, facciamocene una ragione.


La sindrome del foglio bianco penso sia tanto più grave quante più cose occorre riordinare, razionalizzare e mettere in fila. Visto che non si è mai soddisfatti quando si pone mano a queste titaniche imprese (e più si aspetta, più la confusione si ingigantisce e minori sono le speranze di uscire vivi dal casino), a questo punto ho deciso di andare a ruota libera e scrivere quel che viene e quanto ne viene (occhio che ce n’è fino a domani notte…)


Allora, partiamo dalla cosa più facile. Due settimane a vedere un mondo a parte. Un mondo in cui la natura si è ritagliata una specie di proprietà privata in cui fare tutto quello che le passa per la testa, e vi assicuro che l’ha fatto. Un paese in cui la gente conserva la stessa dignitàsia quando mangiava pane e cipolla, sia quando si riempiva la casa di diavolerie elettroniche, sia ora che non sa più che pesci pigliare per pagare i propri debiti. La stessa gente che ora s’è risvegliata dal sonno della ragione american style e che ora sta facendo i conti con la realtà che si riprende tutto quello che ha regalato prima. Nonostante questo, nessuno si straccia le vesti, ma non per questo si rinuncia a protestare. Civilmente, ma incessantemente, da quasi un anno e ogni giorno, davanti al Parlamento, che loro chiamano Alpingishus, la gente ricorda a chi ha deciso di occuparsi delle cose altrui che servono soluzioni rapide e definitive per ridare speranza alla gente e vigore all’economia. Ma ce la immaginiamo la gente che, in Italia, protesta per un anno di fila davanti al parlamento? Noi abbiamo una crisi economica senza precedenti, con migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro e che lo perderanno in futuro, un governo che, in tanta difficoltà, non ha trovato di meglio da fare che qualche regalino aigli amici imprenditori, un presidente che si fa le leggi a suo uso e consumo, che possiede i principali i mass media d’italia, un’opposizione che balbetta quando deve far la voce grossa e che blatera all’infinito sugli stessi 3 argomenti da 10 anni senza arrivare ad una soluzione e noi, dopo 3 giorni al massimo di titoloni in prima pagina, parliamo di mostri di Garlasco, veline, di grandi fratelli, di mignotte da 5000 euro a notte (ma chiamiamole pure escort, ci mancherebbe…) e chi più ne ha, più ne metta. Abbiamo da imparare l’abc del senso civico probabilmente anche dagli antropofagi della Nuova Guinea. Sicuramente, da tutti i popoli del nord, che, rispetto a noi, sono avanti anni luce, anzi, secoli luce. Ma se non siamo capaci neppure di tenere puliti i bagni pubblici, come possiamo pretendere di insegnare ai nostri figli il rispetto dell’altro e la democrazia?


Ok, come al solito, m’è partita la penna, anzi, la tastiera. L’invidia è una brutta bestia, diciamocelo, e ogni volta che esco dall’Italia ritorno a casa con una rabbia che non riesco neppure a spiegare, sapendo che quella civiltà non abiterà mai neppure per un momento nel nostro paese. Che fatica essere italiani, che fatica…