joe strummer

joe strummer

mercoledì 28 aprile 2010

Mettetevi d'accordo!

Lo zio, oggi, dichiara di non volere le elezioni (come quel comunista del presidente della Camera) ma di volere solo il federalismo (pronuncia: federaliiiiiiiiismo). Dev'essere in nome dello stesso federali(iiiiiiii)smo che il ministro Calderoli (essì) vuol proporre la service tax, ovvero un unico tributo contro tutti gli orribili e antiliberali balzelli che si pagano al Comune (ICI per le seconde case e Tarsu, caro ministro, pensa che roba...)

Un'idea che può avere o chi non ha mai messo piede in un comune o chi vuol prenderti per i fondelli per partito preso. Insomma, non bastava aver cancellato l'ICI sulla prima casa per legge e aver stanziato fondi insufficienti per la compensazione ai Comuni (della serie, io faccio la bella figura e voi vi beccate tutte le rogne delle minori entrate, un tipico esempio di strenua difesa dei principi del federaliiiiiiiismo). Ora, al grido pàpparo di "Roma ladrona" i nostri illuminati statisti si preparano a togliere l'unica, ormai misera possibilità che i Comuni avevano di graduare il proprio intervento in materia impositiva. Insomma, nel nome del federali(iiiiiiii)smo, ai Comuni non rimarrà più alcuna possibilità di decidere.
L'idea dei costi standard mi piace invece molto e spero che davvero venga portata avanti, ma mi sa che, adesso che lo sanno, la ritireranno o, come avviiene classicamente, diventerà merce di scambio per altro. Del resto, sarebbe la prima volta nella storia che si fa una cosa non dico intelligente, ma semplicemente di buon senso per la pubblica amministrazione. Ma forse ci stanno ancora pensando perchè le riunioni vengono convocate con la PEC e le sue meraviglie efficientiste...
Insomma, iiiiiiiiiiiiii o no?

mercoledì 21 aprile 2010

Domanda senza offerta

Mi è capitato di leggere un bell'articolo di analisi sull'exploit della Lega. Di questo, la parte più veritiera e anche a suo modo scolvolgente, è la frase che dice "La sinistra in Italia è uno spazio culturale, non un’offerta politica". Secondo me ormai non è più neanche uno spazio culturale, soprattutto se per sinistra intendiamo il cerchiobottismo del PD, ma purtroppo è proprio vero che ormai da qualche anno il senso propositivo della sinistra è andato a farsi benedire.
Boh...

giovedì 8 aprile 2010

Libero 2 - la vendetta



Questa è la prima pagina di oggi dell'ineffabile quotidiano Libero . Mi è arrivata la segnalazione e mi sembrava davvero un peccato passare sotto silenzio questo ulteriore esempio di grande giornalismo, contornato, ove possibile, di cristallina obiettività e di perle di saggezza di inestimabile valore.
Per la serie,"Forse non tutti sanno che", Wikipedia dice che nel 2003 Libero ha chiesto ai proprietari del bollettino «Opinioni nuove» di prendere in affitto la testata. Da allora il quotidiano è ufficialmente un supplemento dell'organo ufficiale del Movimento monarchico italiano (non so se rendo l'idea...). In questo modo può beneficiare dei finanziamenti pubblici all'editoria. Fatti i dovuti calcoli, che ovviamente io inizialmente avevo toppato in pieno, per ogni copia venduta il nostro incassa € 0,17 di contributo, come mi informa l'amico che ha postato il commento qui sotto. Magari si potrebbe anche pensare che, in assoluto, non sarebbe poi neppure sta gran cifra (magari), ma sempre di soldi pubblici si tratta e quindi un po' miei. Sono eretico se penso che forse i miei soldi si potrebbero spendere un filino meglio?
Tornando a noi, un bel marameo ai giudici (per un istante ho temuto anche il peggio...) per il quale, in un paese civile, trattandosi di scontro istituzionale conclamato, anche gli spazzini si sarebbero strappati le vesti. Marameo ai giudici, in parole più chiare, significa "cari giudici, ieri ho fatto approvare l'ennesima legge a mio uso e consumo, con buona pace di tutti gli organi di garanzia esistenti in questo paese. E adesso avete ancora voglia di rompermi le scatole?".
Già, mica ha tutti i torti... abbiamo ancora voglia?

martedì 6 aprile 2010

Avviso ai naviganti

Comunicazione tecnica per i poco addetti ai lavori.
Mi dice un uccellino che tanti di voi accedono a questo blog tramite il sito di Insieme per Agrate. Fossi in voi, aggiungerei l'indirizzo del blog direttamente ai preferiti del vostro pc (per i meno esperti, si accede al sito e poi si va in Preferiti - Aggiungi a preferiti) , evitanto di passare dal sito di IpA. Purtroppo quel sito da tempo non viene aggiornato e, da quel che mi risulta, non viene neppure monitorato l'accesso. Insomma, se non vi create un altro sistema per accedere, un giorno o l'altro potreste anche rimanere orfani del vostro blog spreferito senza neppure una raccomandata per avvisarvi. E poi come faccio a far parlare di me in consiglio comunale??
Uomo avvisato, mezzo salvato!

sabato 3 aprile 2010

Libero da galera

Il giornalismo italiano, si sa, non è certo famoso per il proprio coraggio ed è noto a tutti quale sia la prima caratteristica necessaria per svolgere questa meritoria professione in Italia: una bella molletta da mettere sul naso, per coloro che già naturalmente non ne sono dotati dalla nascita (e, così a prima vista, mi pare che madre natura abbia copiosamente elargito questo dono all'interno di questa categoria).
Leggo oggi non il solito quotidiano bolscevico, ma altri due, che sono assimilabili alla Pravda: il New Yorker e il Guardian. Entrambi parlano delle eroiche gesta di tale Tommaso Debenedetti (segnatevi questo nome, che potrà esservi utile in futuro), ineffabile giornalista, anzi, lavoratore dipendente, dell'ineffabile quotidiano Libero, anello di congiunzione tra la verità e la discarica di Payatas.
Questo simpatico omino deve aver pensato di avere delle arti divinatorie che ha ritenuto il momento di far conoscere al volgo. Per questo, ha scritto un'intervista a Philip Roth e a John Grisham, due giovani scrittori alle prime armi che prima o poi si faranno. In previsione di alcune difficoltà tecniche, il nostro ha ben pensato di anticipare quello che loro avrebbero dichiarato, senza prendersi l'inutile briga di provare a contattarli. Del resto, sarebbe stato tempo perso, deve aver pensato l'uomo con la penna più veloce della lingua: se una cosa la penso io, basta e avanza. Peccato che Paola Zanuttini, che non è esattamente un garzone di bottega e che, almeno lei, gli scrittori li intervista davvero, abbia casualmente chiesto conto a Roth di una sua dichiarazione anti Obama presa dalla fantomatica intervista di questo cuor di leone. E qui, apriti cielo. Roth non solo dice di non saperne niente e che, anzi, lui pensa esattamente il contrario, ma inizia a fare qualche controllo: il Debenedetti sostiene di avere un nastro con l'intervista telefonica, che però non riusciva a trovare (maddai!!!), ma poi scopre anche che la stessa sorte era stata riservata a Grisham: stessa intervista inventata, stessa risposta anti Obama inventata, stesso scandalo dello scrittore, la cui moglie, scrive il New Yorker, è anche una superdelegata di Hillary Clinton, che non so cosa sia ma dà l'idea.

Ma dico, Debenedetti, almeno controlla con chi te la stai prendendo... Grisham è miliardario, scrive legal thriller, ti fa il mazzo in men che non si dica. Prenditela, chessò, con Mary Higgins Clark... insomma, era un po' che non sentivo operazioni di questo genere, così smaccate, così becere e, ovviamente, così passate sotto silenzio. In tutto questo bailamme, anche Libero ovviamente tace, neanche una parola di scuse, non una spiegazione, insomma niente di niente, se non che, pare, l'intervista incriminata, inizialmente pubblicata sul sito, è stata rimossa. Nella logica dello stile dell'informazione di plastica, la verità non è che un sassolino nell'ingranaggio della propaganda. Espelliamolo e non ci pensiamo più. L'unica attenuante è che gli unici libri che legge il lettore medio di Libero è il libretto delle istruzioni del cellulare. A ben vedere, di danni ne avrà fatti ben pochi.

A quando un'intervista con Marx che dichiara di non perdersi una puntata di Amici, caro Belpietro?