joe strummer

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giovedì 28 maggio 2009

Brunetta: il dramma dietro le comiche

Di primo acchito avrei voluto scrivere di questo simpatico mattacchione che periodicamente ci delizia delle sue massime sulla pubblica amministrazione, sui fannulloni e sui suoi infallibili metodi di gestirli. Logica conseguenza di questo sono le battute che potrete leggere, ad esempio qui , sui poliziotti panzoni e sul fatto che il nostro "ama tantissimo il tempo pieno". Mi accingevo a scrivere un articolo degno di queste amenità (e mi rotolavo dal ridere a pensare a un ministro in giacca e cravatta alto un metro e ventidue che pontificava sui "panzoni", mammamia....) quando, in fondo all'articolo che ho citato, ho letto delle dichiarazioni sull'antimafia e mi è suonato un campanello, anzi, una sirena. Stavolta riporto la dichiarazione per esteso, senza linkarla
"Secondo il ministro, infine, l'antimafia andrebbe sciolta: «Nel senso che mi piacerebbe che non ci fosse nemmeno lo specifico della mafia. C'è l'antimafia perché c'è la mafia. Se si rispettassero le regole, non ci sarebbe bisogno dell'antimafia, perché la mafia è una forma di criminalità e dovrebbe essere perseguita come tutte le altre. La mafia dev'essere affrontata in modo laico e non ideologico. Se della mafia facciamo un simbolo ideologico, con la sua cultura, la sua storia e così via, rischiamo di farne un'ideologia e come tale, alla fine, produce professionisti di quella ideologia proprio nei termini in cui ne parlava Sciascia, professionisti dell'antimafia»."
Mi pare che sia come dire che non vorrei neppure che ci fosse la polizia, perchè non vorrei che ci fossero i malviventi. Se del crimine facciamo un uso ideologico, con la sua cultura ecc rischiamo di farne un'ideologia. Forse, caro amico della cravatta, ti sei dimenticato che mafia, camorra e ndrangheta SONO un'ideologia in un sacco di zone italiane e che, per smantellarla, servono un sacco di interventi, di ogni ordine e grado, il più urgente dei quali è, evidentemente, quello repressivo (per quanto è naturale che senza educazione reprimere non serve proprio a niente). Trattare la mafia come un furto di mele al mercato è la cosa più tremenda che le istituzioni possano fare per condannare le persone oneste a conviverci senza alcuna speranza di redenzione. Tutto questo è esattamente nello stile di questi bei personaggi, secondo i quali i reati veri sono quelli che disturbano la vista e la pancia delle persone, mentre l'organizzazione e la struttura dello stato di diritto può tranquillamente essere messa a gambe all'aria. I diritti dei ricchi sono sempre garantiti, con qualche amico in più. Per gli altri, l'unica è sedersi in piazza aspettando qualcuno che venga a chiamarti. E chi è questo qualcuno, lo sappiano tutti.
Del resto, anche Johnny Stecchino ci ricorda che il male di Palermo è il traffico. E ricordiamoci che il suo compagno di merende Marcello Dell'Utri è stato condannato dal Tribunale di Palermo a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo stesso tra le diverse chicche che ha infilato nella sua vita, ha recentemente dichiarato "L'antimafia costa troppo per quello che produce" (se non ci credete, leggete qui ). Ora il quadro, tra panzoni e cravatte, è più chiaro?

mercoledì 27 maggio 2009

Tanti auguri, blog

Oggi, doppio post, per festeggiare il primo mese di vita del blog. Direi che, per essere uno strumento senza alcuna promozione, senza alcuna pretesa, che tratta di argomenti un po' pallosi e affidato alle sole e povere dita del sottoscritto, non sta poi andando così male. Sul fatto che serva per le elezioni, lo vedremo tra poco, ma almeno qualcuno ci viene e questo è tutt'altro che scontato. Mi piacerebbe che ci fossero più commenti, ma spero sia questione di tempo.
Nel frattempo, le statistiche dicono che ci sono stati accessi da 3 continenti (ebbene si) e da 11 stati diversi. Uno anche dalla Groenlandia. Ora mi toccherà postare anche in inuit. Siete arrivati fino qui in 139 e avete visualizzato queste pagine 307 volte.
Davvero, un grande onore. Grazie

Vuoi più bene alla mamma o al papà?

Il clima della campagna elettorale è veramente un mondo a parte. E' normale che nella politica democratica la ricerca del consenso sia qualcosa di congenito, però le distorsioni di questi momenti arrivano a livelli quasi comici.
Non fai in tempo a girarti e ti trovi in mano un volantino, torni a casa e ti hanno riempito la casella della posta di santini. La cosa più carina è che in diversi volantini "si conferma" l'attività x e y, qualcuno addirittura "congela" la tanta vituperata addizionale irpef, che forse, alla fine, tanto "inutile balzello" non dev'essere, visto che ora nessuno riesce a toglierla. Insomma, la fantasia al potere. Però tutti chiedono il nome nella "gabina", come dice il mio dotto omonimo. Magari nel nome del fatto che sono onesti e simpatici, o che sono buoni cattolici, che hanno girato il mondo o altre cose simili. Insomma, (quasi) tutti uguali, ma tutti diversi nel nome del ... proprio nome. Mi sembra di assistere sempre a quella famosa e inutile domanda che (quasi) tutti hanno fatto a qualche bambino: vuoi più bene alla mamma o al papà? Domanda meschina e fuorviante, soprattutto poi se la fa una delle due parti in causa. Mi piacerebbe invece trovare qualcuno che dice " io di questa materia me ne intendo" (magari, mi piacerebbe anche che la materia non sia la sicurezza...) oppure " io ho questo progetto " (non "voglio fare questa cosa", che è una cosa ben diversa)
Del resto, la caccia alla preferenza è una sorta di distorsione che ovviamente tende a generare questo tipo di situazioni, soprattutto perchè il numero di preferenze è legato alla possibilità di accedere ad incarichi superiori. Io ho già detto molte volte che trovo questo metodo medievale e penalizzante per chi, alla fine, andrà a essere toccato da questo sistema, ovvero i cittadini che saranno i destinatari primi del lavoro della squadra. Forse non tutti hanno chiaro il fatto che avere 500 preferenze non significa essere bravi, ma, molto più semplicemente, essere popolari. Da qui a essere in grado di gestire una realtà complessa ce ne passa moltissimo e più di una volta i risultati si sono visti. Affogare nel mare magno della burocrazia è una cosa tutt'altro che difficile e chi dovrà in futuro gestire questa partita dovrà soprattutto avere delle capacità di coordinamento di interessi e obiettivi molto differenti e a volte contrastanti, capacità che vanno un po' oltre la capacità di vendere le torte fuori dalla chiesa o l'abitudine di girare per strada con il manganello in tasca.
Abbiamo bisogno di un governo del nostro paese fatto da persone non solo oneste, cosa che, almeno nel nostro piccolo ambiente, darei per scontata (per fortuna, nel nostro caso da Arcore non arriva il solito elenco di inquisiti al soldo del padrone da tutelare a tutti i costi), ma soprattutto competenti e con delle doti progettuali. Di questo non si parla mai: nella migliore delle ipotesi si fa un elenco di cose che servono soprattutto a riempire qualche pagina ma un progetto, un disegno globale, si fa fatica a vederlo. Non saranno certo tanti nomi tutti uguali a regalarcelo

lunedì 25 maggio 2009

paaaaaaaapiiiiiiii

Inesorabile come il lunedì mattina, anche oggi abbiamo il nostro articolo sulle balle che il nostro presidente sta raccontando. Oggi mi ha fatto riflettere questa frase "Mi accusano di aver mentito? Allora, reagirò, spiegherò esattamente com'è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me; e ancora una volta quest'accusa sarà un boomerang per coloro che me l'hanno rivolta". Pare venga da un'intervista rilasciata alla Cnn, io non posso confermare perchè a fatica so dove è posizionata la tv a casa mia.
Mi faceva pensare il fatto che il nostro ineffabile presidente "spiegherà e reagirà". Passerò via veloce sul secondo verbo, perchè mi sembra veramente una barzelletta che uno che da quando è nato usa le parole come clave ora pensi di reagire. Ma fino ad oggi cosa pensa di aver fatto? E' da quando è in politica che "reagisce": alle menzogne della sinistra, alle toghe rosse, ai media che ce l'hanno con lui... invece, adesso, reagirà. In un prossimo futuro. Ma guarda che simpatico mattacchione...
Però la parola che più mi ha lasciato di sasso è che "spiegherà". Ma Silviuzzo, sono anni che siamo al cospetto delle veline che ci mandano le tue televisioni, delle tue interviste e delle tue immediate smentite, delle tue battute da bagaglino e di tutto quanto fa di te un preclaro statista! Puoi spiegarci subito, siamo tutti orecchie. Del resto, se solo parlassi, non potremmo far altro che ascoltarti, visto che non sappiamo dove girarci per non ascoltarti. Quindi, puoi farlo subito, ti assicuro.
O forse ora non sei pronto? Come dici? non hai sentito i tuoi avvocati? Quelli che hanno scritto il testo del lodo Alfano, quelli? Ahhh, hai ragione. Queste macchinazioni della sinistra sono trappole veramente infide, bisogna essere pronti a tutto. Però quando ero giovane mi hanno sempre insegnato che la verità brilla di luce propria. Scommetto che ti ricordi anche dove sta scritto. Daaaai, un piccolo sforzo... sei o non sei l'imperatore dei baciapile? No, dai, non andartene proprio ora... Vabbè, ciao Silviuzzo!
Già che ci siamo, mi piace citare pure questa: "Per il resto la stampa italiana, e soprattutto due giornali della sinistra, avevano illustrato la mia partecipazione a una festa di compleanno di una famiglia amica, ed era il compleanno dell'unica figlia che compiva 18 anni". A questo punto, mi dispiace avere ben due figli, motivo che mi impedirà di ospitare il presidente alla prossima festa di compleanno, ma posso consigliare qualche amico che non è stato maledetto dalla sorte come me di prenotarsi per tempo. Lui, ai compleanni dell'unica figlia, ci va.

giovedì 21 maggio 2009

Tra il dire e il fare...



Tra il dire e il fare c'è di mezzo E IL, diceva Elio.
Sono tutti bravi a passare una mano di vernice bianca sui graffiti dei leoncavallini de noantri, stracciandosi le vesti e invocando ordine e decoro. Quando fa comodo, però, il decoro serve un po' meno. Abbiamo visto tutti, camminando per il paese, questi splendidi adesivi del candidato Mancino (che conosco solo superficialmente, e peraltro, di pelle, mi è pure simpatico). Forse in questi casi la pulizia conta un po' meno e probabilmente sarà colpa di qualche facinoroso che, all'insaputa del candidato, avrà proditoriamente marcatGiustificao il territorio proprio come fanno certi simpatici animaletti. Certo, quando si fanno stampare adesivi con il proprio nome scritto sopra, forse si pensa che li usino i bambini come merce di scambio fuori dalle scuole...
Inutile dire che il rispetto delle regole è la prima tappa della convivenza civile e, secondo me, chi si propone ai cittadini per svolgere un incarico pubblico e tutelare i beni comuni e poi è il primo a fare il furbetto e ad infrangerle quando gli fa comodo, piccole o grandi che siano, manca di quel minimo spessore istituzionale che deve obbligatoriamente avere chiunque voglia occupare certi ruoli.
E poi, diciamolo. Questa figurina ormai ce l'abbiamo tutti...

martedì 19 maggio 2009

Il giogo leggero

Ho recentemente trascurato questo spazio, perchè le ultime giornate sono state veramente fitte di cose e di persone, ma mi è mancato. Dev'essere una strana malattia o un raro caso di dissociazione, quello che ti fa sentire la mancanza dei tuoi pensieri...
Ho riflettuto però su tante cose da scrivere. Una delle più particolari è stato realizzare lentamente cosa significa avere delle persone che si mettono nelle tue mani per decidere per cinque anni il futuro delle loro cose. Mica è uno scherzetto, dirlo. Camminare per il paese con questo pensiero mi dà delle sensazioni veramente particolari, in questi giorni. Sarà effettivamente troppo illuminato il parcheggio del Polo Sanitario, per uno come me che ha sempre l'impressione che si sprechi troppo? Cosa penserà la gente degli archetti che delimitano le ciclabili, se io in bici per il paese ci vado poco?
Quindi, da un po' sto cercando di camminare per il paese come un anziano, di percorrere le ciclabili come un ciclista (anzi, come Claudio!), di andare al parco come un bambino, di fare la fila dall'ortolano come una casalinga. Veramente così si scoprono un sacco di cose particolari, dei punti di vista inattesi, delle rivelazioni potenti.
La cosa che più di tutti mi è di consolazione in questi giorni così frenetici è che, sotto molti aspetti, ho imparato un sacco di cose. Ho studiato e pensato tanto la comunicazione elettorale, ho cercato di vivere il nostro paese con i vestiti degli altri, ho parlato con tanta gente, ho conosciuto idee, impressioni, esperienze, ho avuto amici che mi hanno incoraggiato e che hanno speso delle belle parole nei miei confronti, che non si cancelleranno facilmente.
Comunque vada, la mia piccola sfida (la parola battaglia mi inquieta solo a scriverla, anche se spesso non è azzardato usarla) l'ho già vinta. Ora andiamo a vincere la guerra

mercoledì 13 maggio 2009

Presentazione lista n. 2 la vendetta


Questa sera, seconda presentazione della lista IpA ad Omate. La prima, venerdì scorso ad Agrate, è stato veramente un successo clamoroso. Rispetto a quanto riferito dai giornali locali sulla presentazione della lista concorrente, i presenti erano il doppio. E' anche vero che, tradizionalmente, chi vota a destra è sempre meno presente alla vita sociale del paese, limitandosi spesso a mettere la croce nella "gabina". In ogni caso, è di grande soddisfazione vedere come tanta gente ci sta vicina e condivide il nostro progetto. I conti comunque si fanno alla fine ma, per quel che mi riguarda, sicuramente siamo partiti bene, magaari non rapidissimamente, ma bene.

La nostra campagna di comunicazione mi sembra onestamente di un altro livello, direi quasi semiprofessionale. Ha un progetto, mantiene uno stile, è serena ed efficace. Non ci fosse una situazione politica nazionale come quella che vediamo quotidianamente, direi che non c'è storia. Invece, la realtà è molto meno piacevole e bisognerà correre e battere il paese palmo a palmo per spiegare a tutti chi siamo, cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare.
Io che volevo ricominciare a leggere qualche libro...

martedì 12 maggio 2009

Diamo al Re il Palazzo Reale

Il signor Stanca, indimenticato ministro per l'innovazione, ora ad di Expo 2015, pensa che ad un uomo da 300 mila euro all'anno + 150 di premio (lui) non si confaccia una sede decentrata, ancorchè gratuita, proposta dalla Provincia. L'ingegnere vuole, guarda un po', Palazzo Reale. Il Comune di Milano, guarda un po', vuole 1.150.000 eurini all'anno di affitto. La sede offerta dalla Provincia sta a Quarto Oggiaro, che, notoriamente, non è Via della Spiga. Però è gratis e, vorrei anche dire, un filino più comoda per raggiungere il polo fieristico (questo dettaglio non l'ho letto da nessuna parte, ma ho l'impressione che non devo essere un genio per averci pensato).
Ho sempre pensato che tutte le sedi operative non debbano stare nei centri, ma sempre alle periferie, non fosse altro che per problemi, appunto, di costi, ma anche perchè questo è un modo tangibile di dare lustro e vigore a queste benedette zone che tutti vogliono "mettere al centro " ma che poi spesso sono lasciate a sè stesse (e non so se avete presente Quarto Oggiaro...).
Qualcuno tranquillizzi l'ingegnere, la sua Lamborghini (o Bentley, o Mercedes o che ne so) non verrà parcheggiata in strada alla mercè dei ladruncoli di strada, le buche sulle strade non faranno neppure il sollecito alle sue sospensioni e i falò e le barricate in via Cerkovo ormai non si fanno da anni.
La parola sobrietà è proprio stata cancellata dal vocabolario del nostro tempo e probabilmente tutti penseranno che Palazzo Reale sia il minimo che chi gestisce un evento così importante si meriti. Io rimango dell'idea che non voglio essere rappresentato da chi non ha il senso della misura, da chi non ha rispetto di chi, oggi, non sa come tirare il 27 e di chi fa dell'immagine la sua principale preoccupazione. O forse dovrei dire la seconda, perchè la prima è evidente quale sia, considerando che da oltre un anno dall'aggiudicazione questi signori ancora non hanno mosso una carta, preoccupati solo di spartirsi le poltrone che faranno girare una pioggia di milioni mai caduta prima su Milano.
Ma, ingegnere, c'è tutto il tempo per decidere, tanto il decretino con l'urgenza, lo abbiamo già visto, non si nega a nessuno. Sulla poltrona, pelle umana va bene? Magari di immigrato clandestino?

sabato 9 maggio 2009

Noceto e la TV

Questo post per me ha veramente un sapore antico. Leggo qui una bellissima storia, che non conoscevo, di un paese che ciclicamente torna ad incrociare le mie giornate. Il paese è Noceto, in provincia di Parma, e ci ho passato un anno quando, da giovane neolaureato, la Patria mi chiamò (ehm) , nel lontano 1991, per passare un anno in una cooperativa che lavorava con disabili fisici e psichici. Con la mia bella laurea ancora fresca di inchiostro mi presentai e iniziai lì a capire che, come diceva il poeta, tra bufalo e locomotiva la differenza salta all'occhio. Dalle aule in cui si teorizzavano i perfetti investimenti finanziari a pulire il sedere di Gianni, capirete bene che il passaggio non è stato indifferente.

Finito l'anno di servizio civile, le strade mie e della cooperativa si sono lentamente allontanate, come è forse normale che sia quando ci sono così tanti chilometri da mordere e tanta quotidianità che chiede attenzioni continue. Da tempo non avevo notizie di questo paese fino a quando, pochi mesi fa, ho incrociato un produttore che attualmente fornisce il nostro GAS che ha sede proprio a Noceto. E oggi, questo articolo, improvvisamente, mi ha fatto riapparire un universo sommerso. Mi ha fatto ritornare in mente persone che avevo conosciuto, ho letto di nomi noti e sentiti al volo nei discorsi di altri, perfino il parroco è lo stesso di 20 anni fa. Ah, i bei tempi andati ...

Ma ho soprattutto letto di un paese sicuramente normalissimo, in cui c'erano certamente sensibilità sociali di rilievo, ma che altrettanto sicuramente non era abitato nè da folgorati sulla via di Damasco, nè da sociologi sinistroidi immunodepressi. Persone normali in un paese normale. Avete presente, vero? Esatto, proprio come il nostro paese. Lì, però, un fatto tragico è stato preso come esempio per crescere. Qualcuno deve essersi evidentemente fatto più di una riflessione e deve aver intuito una cosa molto banale, ma che tutti faticano a interiorizzare. Avere una scatola in casa che ti fa pensare con la testa degli altri e non con la tua non solo non serve a far crescere le persone, ma spesso crea dei vicoli ciechi dai quali non si torna mai indietro. A Noceto hanno cercato di creare delle vie di uscita partendo dal fondo per intercettarlo e, da quanto si legge, dei risultati li hanno avuti.

In campagna elettorale, chiunque si sgola e si straccia le vesti dicendo di volere "un paese vivo" e probabilmente vi proporra qualche ricetta fatta di sagre del melone coltivato in asciutto, di spettacoli teatrali in qualche dialetto ucraino o l'organizzazione della milionesima serata a bianchino, scala 40 e liscio. Io credo che da questi contadini della bassa abbiamo veramente da imparare non solo lo stile di vita, che è fatto non solo di cibo (e buttalo via, il loro!) e di lavoro meno frenetico, ma soprattutto di senso. Ecco, questo io vorrei. Un progetto per dare un senso anche alle nostre serate, come stanno facendo a Noceto. Noi, spero, non avremo mai un morto da piangere, ma spero che basti il loro per capire che anche (anzi, direi soprattutto) il tempo trascorso a casa è un tempo da coltivare e da far fruttare, un tempo per crescere e per comunicare.

Smettiamo di negarci il tempo per vivere. Spegniamo la televisione

venerdì 8 maggio 2009

Siamo tutti Rosa Parks


Per chi ha letto i giornali di oggi e ha un minimo di coscienza civile, è fin troppo facile scrivere questo post. Per chi non li avesse ancora letti, la notizia è questa : in sintesi, Salvini (Lega) propone che sui metro vengano messi vagoni o posti a sedere per i milanesi.

Penso che, comunque la si pensi politicamente, queste proposte facciano venire a (quasi) chiunque i brividi solo a leggerle. Da sinistra ma anche da destra sono piovute critiche feroci, come è giusto. Il fatto che questo signore rappresenta, sia in consiglio comunale a Milano, sia alla Camera, un gruppo politico e un'alleanza magari passa in secondo piano, ma non si può avere tutto dalla vita...

Mi piace però sfruttare questo episodio perchè riporta in auge un personaggio che a me piace tantissimo (chi mi conosce sa che non perdo occasione per citarla...) , una paciosa signora americana che si chiamava Rosa Parks. Rosa abitava a Montgomery, nell'Alabama, profondo sud degli Stati Uniti, dove un giorno, nel lontano 1955, salì su un autobus. Trovò un solo posto libero e si sedette, ma mal gliene incolse, perchè era un posto riservato ai bianchi, proprio come piace a Salvini. Quando un bianco (l'avente diritto!) salì, chiese a lei, nera, di alzarsi. Al suo rifiuto, l'autista fermo l'autobus, chiamò la polizia e la fece arrestare (nella foto è proprio lei, mentre le vengono prese le impronte digitali). Questo gesto fece partire la grande rivolta della popolazione nera guidata da un tale Marthin Luther King che portò alla conquista dei diritti civili per i neri americani che penso tutti conosciamo.

Caro Salvini, in qualche modo devo ringraziarti, sia perchè, una volta di più, ci aiuti a svelare cosa c'è dietro la sbandierata voglia di sicurezza e la tolleranza zero, sia perchè ci hai aiutato a tirare fuori dalla naftalina delle figure potentissime. Persone comuni, come chiunque di noi, che ci ricordano come anche un semplice gesto quasi istintivo, che chiunque di noi potrebbe fare in qualsiasi momento, possa far partire processi epocali.

Grazie, Salvini, perchè con le tue dichiarazioni farneticanti ci hai dimostrato che nessuno di noi, neppure i tuoi compagni di coalizione, sono disposti a giocare con la dignità delle persone. E' un buon passo per la politica.

giovedì 7 maggio 2009

E da domani si comincia ufficialmente



Per me in realtà è già cominciata da molti mesi, anche se non si vede. Da questo autunno con qualche amico (tra cui Giovanna) abbiamo lavorato per capire se potesse essere utile un nostro contributo per migliorare questo comune. Abbiamo trovato tante piccole cose, tanti piccoli segni che, messi insieme, abbiamo pensato potessero essere utili per i nostri concittadini e lo abbiamo scritto.
Abbiamo pensato di richiamarci, tutti insieme ad un maggiore rispetto del nostro ambiente, a cercare uno stile amministrativo di trasparenza e di coinvolgimento che porti una maggiore partecipazione dei cittadini nelle scelte più importanti, una particolare attenzione nei progetti per giovani e per gli anziani in modo da non considerarli sempre una riserva indiana, ma normali soggetti posti sullo stesso piano di qualsiasi altro, una decisa presa di posizione a favore della scuola pubblica in un momento in cui il governo cerca di devastarla e una maggiore efficienza nella gestione amministrativa fatta di programmazione e controllo.
Il nostro progetto non solo è stato accettato di buon grado da IpA, ma abbiamo la presunzione di pensare che sia stato utile per progettare un futuro più serio, più utile, più unito del nostro paese.

Domani sera si presenta ufficialmente il candidato sindaco Ezio Colombo (che è quel mostro nella foto, per chi non lo avesse ancora capito!) e tutta la squadra dei candidati (ore 20.45 Auditorium Mario Rigoni Stern, Villa Corneliani) ed naturalmente esporremo il programma della lista. Si replica ad Omate mercoledì al Cinema.
Ditelo ai vostri amici, ditelo soprattutto a chi non ci conosce, perchè credo che abbiamo costruito, con grande fatica, un bel progetto con una squadra che lo porterà avanti in modo serio e competente. Insieme, lo faremo diventare anche più bello.

mercoledì 6 maggio 2009

Sembra che non si possa parlar d'altro...

Leggo, ancora, le fiere dichiarazioni del Presidente che tutto il mondo ci invidia

"Il divorzio deve essere una vicenda privata; ma lei dovrebbe riconoscere il suo errore. Le voglio ancora un mare di bene". Tra gli errori, spiega, c'è anche l'aver dichiarato che lui non ha partecipato alle feste di diciott'anni dei figli: ''Luigi mi ha detto di non aver fatto la festa. Per Barbara ho sostenuto finanziariamente la sua festa che si è svolta a Las Vegas, gli invitati erano in maschera del '700 veneziano". Quanto a Eleonora, la terza, "non si ricordava neanche che aveva fatto una festa

Boh, io ho vergogna a commentarle.

Certo che sarebbe proprio il colmo se, con tutto quello che è successo in questi mesi, il nostro perdesse non dico le elezioni, ma solo un po' di consenso per queste cose. Ma siamo in Italia...

martedì 5 maggio 2009

il solito gioco delle tre carte

Leggo proprio ora che Gasparri ha rilasciato la seguente dichiarazione
"Non bisogna temere il referendum e il risultato che sara' espresso dalle urne il 21 giugno. Tuttavia, resta un dato inconfutabile: la politica ha gia' fatto la sua riforma. La nascita di grandi partiti ha eliminato inutili cespugli ed ha gia' risposto alle domande dei referendari"
Un qualsiasi cittadino potrebbe anche rischiare di chiedersi come mai, allora, andremo a spendere 400 milioni (o miliardi, o fantastilioni di petroldollari, ormai i numeri sono numeri...) per un referendum che un suo alleato sta cercando di boicottare in ogni modo.
Perchè ci mandate a votare se avete (voi, che siete la politica) già risposto?

lunedì 4 maggio 2009

Si erano tanto amati

Ennesima puntata telenovelistica del nano più alto della Brianza. Ora siamo al divorzio, ma proprio ieri pomeriggio lui l'amava alla follia. Ma amava anche gli operai, i finanzieri d'assalto, gli industriali, i contadini, i ferrovieri, i piloti, le casalinghe, i primi ministri finlandesi.... Mancavano solo i giudici e i comunisti e poi la lista era quasi completa. Siamo tutti suoi, siamo tutti come lui, anzi, lui è come tutti noi. Addirittura, ha pure problemi con la moglie, lui, il padre più adorato del mondo. Scandalo!
Non fosse che questa teoria di benpensanti godono all'infinito nel declinare in ogni modo la dottrina della doppia morale, in base alla quale predicano il rigore alla Savonarola, ma poi non si fanno mancare veline, minorenni, trans, coca party e altre amenità (magari, tutte insieme), a me non fregherebbbe nulla di cosa fa questa gente tra le mura di casa. Però parliamo di chi è disturbato dai kebab, di chi vuole rivedere la 194, di chi inorridisce adavanti alle coppie di fatto, di chi vuole la castrazione (chimica, per ora) degli stupratori, di chi porta il vessillo della "tolleranza zero" e di chi vuole trasmetterci tutto questo.
Si può anche lasciare in pace la signora e il suo divorzio, ma vorrei che qualcuno lasciasse in pace noi allontanandoci questi grilli parlanti. Penso che se fermassimo per la strada 100 persone e chiedessimo loro di citare esempi di rettitudine morale, difficilmente qualcuno nominerebbe un politico. Quindi, mi domando: ma perchè ogni volta che un politico estrae lo spadone della difesa della morale tutti fanno a gara ad elogiarlo e nessuno gli sputa in faccia, come meriterebbe? Forse per alcuni farò la figura del qualunquista, di quello che ha sempre da dire, di quello che fa discorsi da bar, ma penso che se guardiamo i singoli personaggi sul piano etico, è difficile non pensare che, dalla maggior parte di loro, sul piano morale, nessuno ha qualcosa da imparare da loro. Però, nel caso in cui qualcuno cada in fallo, ha sempre davanti un esempio un po' peggiore di lui da citare a sua parziale scusante.
Ora mi faccio un'altra domanda: come mai a tutti piacciono i precetti morali se poi nessuno li segue?