joe strummer

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venerdì 6 novembre 2009

Ci sei, ce la fai, ma non sei connesso

Anche oggi, (anzi, veramente la notizia è di ieri) la cronaca ci fornisce il nostro grattacapo settimanale (per non chiamarlo ulcera quotidiana).Gli 800 milioni che, nelle intenzioni originali del governo, dovevano servire per estendere la banda larga in tutta Italia, sono congelati per la crisi. Diciamo che è una notizia, ma forse nessuno se n'era accorto. Per prima cosa, diciamo da dove vengono questi soldi. Trattasi del cosiddetto Piano Romani, che inizialmente doveva essere un progetto da 1,47 milioni di euro. Il signor Romani, per i non monzesi, oltre ad essere viceministro per lo sviluppo con delega alle comunicazioni è attualmente anche assessore al territorio del Comune di Monza. Forse sono troppo cattivo ma mi piacerebbe avere un report delle presenze in Giunta di questo signore per avere un'idea di quanto abbia a cuore il destino del nostro capoluogo di provincia. Molti, moltissimi, vociferano del fatto che sia mandato con un solo scopo, e cioè quello di far partire il famoso progettone della Cascinazza, una faraonica colata di cemento pari a 180 palazzi di 5 piani di un'area oggetto di un contenzioso che dura da quasi 40 anni, sostenuto da amministrazioni sia di destra che di sinistra (beh insomma, sinistra....) . L'area è stata dichiarata zona di esondazione del Lambro (e non solo, ma il Lambro, in occasione dell'ultima alluvione, è proprio esondato e per fortuna che allora era solo un'area agricola...) ma pare che, di fronte alla prospettiva di costruire Milano 15 ("A cinque minuti dal centro di Pescara"), questo diventi un dettaglio di poco conto, anche perchè pare si chiederà agli abitanti futuri di autocertificare di essere stati campioni italiani dei 200 farfalla o almeno di aver stretto la mano alla Pellegrini una volta nella vita.
Ora, in tutto questo, chi potrà mai esserci dietro la proprietà di quest'area?? Mah mah mah... ucci ucci, sento odor di nani pelatucci!
Premesso che chi in modo così smaccato decide di asservirsi al potere è degno di tutto il mio disprezzo, a prescindere dalla sua competenza e da qualsiasi altra azione che può compiere in futuro, ci sarebbe per prima cosa da capire quando sono questi 1.47 miliardi, che, per noi mortali, sono una bella cifretta, in confronto al nostro stipendio, ma magari più difficili da parametrare di fronte all'obiettivo di portare la banda a 20 Mbit al 96% della popolazione. Leggo però che nei paesi civili i progetti guardano già alla banda "larghissima", cioè da 50-100 Mbit. In questo contesto, in Germania entro il 2014 la porteranno al 75% delle case e in Francia entro il 2012 a 4 milioni di case, con un investimento di 10 miliardi. A questo punto, 1,47 miliardi è una cifra che mi si chiarisce un po' di più. E passi.
Poi scopro che questi famosi 800 milioni sono già stanziati ma bloccati di cassa dal Cipe che però non li molla. Tutta la contabilità e quindi anche quella dello stato è di tipo finanziario, quindi mi è piuttosto oscuro il motivo per il quale delle somme, stanziate e non dirottate altrove, non possano essere utilizzate, dal momento che la semplice copertura della spesa è titolo sufficiente per effettuarla. E passi.
Quello che invece mi pare veramente intollerabile è questo modo di sentire del politico comune (di destra e di sinistra, beninteso), che vede nella rete un gioco per bamboccioni, uno sfizio per viziati o per etoromani di ritorno che cercano il ritorno dei ventanni e delle ventenni nel loro 17" LCD. Insomma, internet, per loro cos'è? Ragazzini che chattano su msn con il vicino di casa, depravati che digitano con una sola mano, smanettoni che infoltiscono la già fitta schiera dei pirati, un universo di insonni, sfaccendati e falliti che non hanno di meglio da fare (quando di solito il meglio è rappresentato dal curare i propri covered warrant, la contabilità parallela o gli amici degli amici che potrebbero diventare anche nostri amici, se serve). Oggi, perfino Confindustria, che non mi dà l'idea di essere un'associazione rivoluzionaria, si è lamentata di quello che qualsiasi rincitrullito che sia rimasto collegato su internet per più di un'ora di seguito ha bene in mente, e cioè che oggi il mondo vive su internet. Chi è online ha davanti a sè il mondo, ci può parlare, può capirlo. Oggi è quasi impossibile rimanere fuori dalla rete per chi deve stare sul mercato. Qualsiasi azienda investe una rilevante quota delle proprie risorse nell'informatizzazione, per far funzionare meglio i propri sistemi gestionali, per arricchire i propri archivi, per ampliare il proprio target. La rete crea molti, molti posti lavoro e magari, in un momento in cui se ne perdono centinaia ogni giorno, non dovrebbe fare così schifo. E questo, solo per parlare di business, l'argomento che, personalmente parlando, mi interesserebbe meno (ma dovrebbe interessare di più il governo degli affaristi che abbiamo). Questo è il tipico caso di quanta distanza ci sia tra il mondo reale e il nostro mondo politico, ancora arroccato all'anteguerra, pieno di gente che non distingue un pc da una televisione, abituati ancora a scrivere le lettere a biro e a farsele battere da segretarie inamidate e segaligne, che "io preferisco parlare con le persone piuttosto che con una macchina". Tra molti anni ce ne ricorderemo, guardando la tomba di questi squallidi personaggi che conoscono solo le logiche del potere ma che non hanno mai cominciato a vivere il presente delle persone che rappresentano. I nostri figli guarderanno questo, insieme a mille altre cose, e ci diranno "Ma come avete potuto farvi rappresentare da questa gente?" E io cosa potrò rispondere?

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