joe strummer

joe strummer

lunedì 21 settembre 2009

Assemblea Insieme per Agrate

Questo post sarà già abbastanza lungo per non dover essere ulteriormente infarcito di parole, quindi, per chi fosse interessato, posto di seguito il mio intervento durante l'assemblea annuale, in cui è stato approvato il nuovo statuto ed è stato eletto il nuovo gruppo di coordinamento. Prendete un cuscino e buona lettura
Mi fa piacere che la Lista abbia deciso di cercare un momento in cui fermarsi a riflettere sul proprio scopo e sul proprio futuro perché trovo che guardarci in faccia con sincerità sia il miglior modo per decidere chi si vuole essere e dove si vuole andare. Negli anni nei quali io e la lista ci siamo reciprocamente accompagnati nel nostro cammino ho incrociato, come quasi tutti noi, momenti di condivisione e momenti di frizione con le scelte dell’amministrazione. Ho spesso lamentato una difficoltà di comunicazione e di partecipazione e ho più di una volta puntato il dito su scelte gestionali che non mi sono sembrate felici. Più di rado ho però detto, colpevolmente, che, nonostante questo, le cose che mi hanno tenuto vicino alla lista sono state molte, molte di più di quelle che lamentavo.
Ho apprezzato soprattutto la condivisione di uno stile attento alle persone, il prendersi cura dei problemi altrui, la sincera preoccupazione che a volte giungeva come un tarlo ad arrovellare le notti insonni di qualcuno, tutte cose che credo dicano della tensione per il bene comune molto più di un marciapiede con o senza buche o di un’iniziativa andata bene o male. Anzi, aggiungo ancora un tassello, credo che questo tipo di attenzione abbia spesso riguardato i più deboli tra di noi, quelli che hanno necessità di più cure e per questo sono fiero di poter dire di appartenere ad un gruppo che ha dato un senso compiuto alla parola solidarietà. Su singole attività o progetti avremo probabilmente sbagliato e ancora sbaglieremo, ma sappiamo che i principi che hanno ispirato le nostre scelte sono e saranno sempre di cristallina limpidezza da qualsiasi lato li si vorrà guardare. L’eredità più importante che credo ci abbia trasmesso l’esperienza dell’Amministrazione passata è il patrimonio di attenzione per il prossimo che non ho dubbi sarà la cifra stilistica che contraddistinguerà anche il nostro futuro. Noi abbiamo lavorato e lavoreremo per gli altri, non tutti lo avrebbero fatto e penso sia importante sia riconoscerlo tra di noi, sia ricordare a tutti che questo è il distintivo che porteremo con orgoglio finchè ci identificheremo in questa lista.

Credo poi che la nostra linea debba saper accogliere una delle più importanti sfide che la nostra società ci chiama ad affrontare, quella per l’ambiente. Solo pochi anni fa nessuno sapeva cosa fosse il famigerato buco dell’ozono, mentre oggi i bambini a scuola ne parlano con una cognizione di causa che farebbe vergognare molti di noi. Un piccolo esempio che ci mostra come la diffusa consapevolezza permetta di fare grandi passi nei confronti di temi importanti. Oggi siamo di fronte ad una sfida ambientale senza precedenti: potentissime lobbies, dietro alle quali girano interessi di miliardi e miliardi di euro, si dibatteranno e combatteranno con tutti i mezzi per spremere le risorse del nostro pianeta fino al collasso, ma ormai un grande movimento, assolutamente trasversale, di fronte al quale la parola “ambientalista” perde di significato, sta acquisendo ogni giorno sempre più forza, un movimento fatto non solo da partiti e da associazioni, ma, ormai, composto per la maggior parte da persone che sono lontane dalla parola “politica”ma che di fatto hanno interiorizzato ciò che spesso noi facciamo fatica a trasmettere, quando non a testimoniare: per cambiare il mondo, devi prima cambiare la tua vita. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, difendendo il nostro territorio, nella consapevolezza che un metro quadrato sottratto ai campi non tornerà mai più verde. Anche noi dobbiamo difenderci, senza preconcetti ideologici, ma anche con la fermezza che ci viene guardando i tanti territori anche molto vicini a noi sui quali ormai lo spazio fisico per edificare non esiste più. E’ ormai tempo di emergenza, tempo di chiudere definitivamente le serrande davanti ai compromessi, alle ultime volte, alle necessità del mercato. Ci sorreggeranno in questo compito moltissime esperienze, disseminate in tutta Italia, che chiedono solo di essere emulate. Le grandi rivoluzioni partono dal basso e sono certo che noi vorremo in futuro essere attori protagonisti di quel cambiamento che ribolle sotto la crosta dell’affarismo che riempie la pancia di pochi e che ogni giorno di più mostra il proprio fiato corto e i suoi limiti. Per questo, il grande incremento del verde pubblico previsto nel pgt, la quotidiana cura dell’esistente, ma anche l’attenzione alla mobilità lenta, al risparmio energetico e alle energie rinnovabili, al consumo critico, all’agricoltura biologica, sono tutti segnali che ritengo indispensabile inviare in futuro per mostrare a tutti i nostri concittadini quale via intendiamo intraprendere perché ognuno di loro possa davvero pensare ad Agrate come alla propria casa.

Mi piace comunque, come sapete, essere chiaro nel dichiarare cosa mi aspetto dal futuro della lista. Definire la linea politica di un’amministrazione che governa da 10 anni può sembrare facile, ma temo che su questa materia la lista debba maturare un’ulteriore e più profonda esperienza. Amministrare, come spesso ci ricorda il Sindaco, è un’attività che richiede moltissimo impegno. Un impegno che richiede tempo, ascolto , competenza , sensibilità, capacità di comunicare e di lavorare insieme. Alcune di queste qualità non si comprano né si acquisiscono, per altre serve un impegno costante fino a far diventare la cura della cosa pubblica il proprio più importante interesse, anche se non si occupa una delle otto poltrone di vertice. L’impegno, lo sappiamo tutti, perché venga mantenuto sugli alti livelli che il nostro ruolo comporta, trova il suo necessario complemento nella soddisfazione. Se l’impegno sfocia in un risultato carente, di basso livello, di scarso coinvolgimento, è destinato a morire. Per questo credo che, per durare, dobbiamo garantirci reciprocamente sia i risultati, sia il coinvolgimento. Sono dunque molto d’accordo sulla decisione del Sindaco di voler dare ad ognuno di noi un solo impegno per poter dare a tutti un incarico. E’ un piccolo segno che però ci pone nella giusta ottica per iniziare a lanciare tanti segnali che vedono la partecipazione come minimo comune multiplo. Se poi, con questo, riusciremo ad allargare la base operativa della lista, avremo ottenuto un grandissimo risultato e, per quando sarà nelle mie possibilità, mi impegnerò affinchè questo obiettivo venga perseguito con costanza. Ci sono tanti piccoli gesti che poi si potrebbero adottare per cercare di stringere il numero di gradini che oggi riempiono la distanza tra il Sindaco, come primo cittadino, e l’ultimo arrivato tra gli agratesi. Ritengo che, per iniziare a guardare in casa nostra, il primo di essi possa essere la predisposizione regolare di verbali delle riunioni di lista, cosa che risponde sia all’esigenza di ricordare a tutti di cosa e quando si sono assunte delle decisioni su determinate materie (dal momento che spesso abbiamo avuto opinioni difformi su cosa la lista ha deciso e alcune volte si è dubitato anche che la lista abbia effettivamente discusso alcune materie), sia a quella di diffondere l’informazione anche tra coloro che non hanno partecipato alla riunione. Auspico poi, sempre all’interno di questa ottica, un più stretto coordinamento anche all’interno della squadra dei consiglieri, che la porti ad entrare maggiormente nel merito delle questioni in modo da poter essere di effettiva utilità nel momento in cui occorrerà assumersi con consapevolezza le proprie responsabilità in fase decisionale
Rubo ancora pochi istanti per mettere in evidenza un altro punto che ritengo indispensabile migliorare per il futuro della nostra lista. Durante la campagna elettorale abbiamo fatto un grande sforzo di comunicazione e ritengo abbiamo raggiunto dei lusinghieri risultati. Dobbiamo ora cercare di risalire su quell’onda, che ho avuto l’impressione si sia molto abbassata quest’estate, e ricominciare a tessere la tela che costruisce una vera e duratura relazione con i nostri cittadini. Dobbiamo ripensare i meccanismi di comunicazione, per prima cosa tra di noi, sfruttando al meglio le potenzialità che la rete ci fornisce e cercando di presidiare spazi che oggi non possediamo. Questo, che sia chiaro, comporta che ognuno di noi faccia un passo indietro rispetto alla prassi comunicativa fino ad oggi utilizzata. In questo senso, tanto potranno fare le consulte, ma ancora di più potrà fare un efficace rete di scambi, che permetta, nel diffondere le informazioni, anche l’estensione del dialogo e della condivisione. Fino ad oggi la parola partecipazione è stata molto spesa, ma molto meno attuata, ma, pur nella consapevolezza della difficoltà del percorso e, ovviamente, della fallacità di ognuno di noi, penso che molta strada ancora ci rimanga davanti per poter dire di aver fatto percorsi condivisi oltre il pgt.
Questi quattro punti (solidarietà, ambiente, comunicazione e partecipazione), sono per me e per gli amici che con me hanno condiviso l’entusiasmante esperienza di L&P, la necessaria attuazione del programma di governo e stile operativo delle relazioni che dovranno caratterizzare la lista e l’attività amministrativa. Mi auguro che l’approvazione dello statuto concluda definitivamente la querelle, invero poco simpatica, relativa alla rappresentatività di L&P, che, voglio ribadire ancora una volta, non è un partito, ma ha riunito, in occasione delle elezioni amministrative, non solo i partiti della sinistra che oggi, con rigore semantico, dobbiamo definire extraparlamentare, ma ad essa ha aggiunto molti, molti singoli che si sono riconosciuti nella nostra idea della politica e del rapporto con i cittadini. Per questo, auspico che il programma dell’Amministrazione, così come licenziato dalla lista alla vigilia della campagna elettorale, sia oggetto della più vasta convergenza di tutte le forze politiche locali, ma ritengo oltremodo importante dire che il nostro progetto politico, sul quale abbiamo chiesto ed ottenuto la fiducia degli elettori, non possa in alcun modo essere modificato, né ora, né in futuro, a meno che non vi sia una qualche pratica necessità, che non potrà comunque mai essere quella di compiacere altre forze politiche. Non è ciò che ci hanno chiesto gli elettori e non è un gioco al quale noi ci presteremo.
Con questa premessa, con ogni probabilità frutto di un’eccessiva preoccupazione, non ho alcun dubbio a garantire la più grande e convinta organicità della nostra associazione ad IpA. Chi ritiene che L&P sia stata costruita con fini diversi potrà nei fatti verificare quanto si è sbagliato, così come ha potuto fino ad oggi constatare la coerenza e la lealtà rispetto ad un patto che abbiamo fatto nostro e che intendiamo onorare fino in fondo a questa legislatura e anche oltre. Lasciamo volentieri le dietrologie, le chiacchiere dei bene informati e gli incontri da panetteria a chi non ha di meglio da mettere sulla bilancia. Noi non intendiamo in alcun modo essere alternativi ad IpA, semmai riteniamo che il nostro ruolo possa essere complementare, di supporto e di stimolo, senza preclusioni per alcuno, ma anche senza amici da difendere e senza bandiere da sventolare. La nostra piattaforma è nota da tempo e non è mai cambiata. Per questo, alle parole preferiamo i fatti e su questi chiediamo di essere valutati

Nessun commento:

Posta un commento