joe strummer

joe strummer

venerdì 11 settembre 2009

Uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento ....

Stavolta non dovrò pescare dalla cronaca locale (o almeno non solo) per fare qualche riflessione di quel che succede oggi, perchè, per fortuna, la rete si muove con una velocità sconvolgente. Sono diverse le voci di protesta sul web che oggi si sono legate contro la decisione del cosiddetto sindaco di Ponteranica, ridente località bergamotta dove c'è anche un ottimo ristorante per chi ama la carne. Putroppo il sindaco deve aver pensato troppo ai bagordi e il cervello deve essere andato un po' fuori giri. Il nostro simpatico uomo ha deciso di rimuovere l'intitolazione della bibioteca a Peppino Impastato, a suo dire per intitolarla ad una personalità locale. Guarda un po'.
Se ci fosse una manifestazione a Ponteranica, ci andrei veramente di gusto, perchè credo siano questi piccoli episodi nella periferia che danno l'idea di quanto, piano piano, velina dopo velina, briatore dopo briatore, tutto diventi abitudine, tutto passi sotto silenzio, tutto sia degno di un'indignazione che dura il tempo di girare una pagina o di schiacciare un pulsante.
E invece, Peppino Impastato è stato un vero eroe civile, una vittima senza macchia del sistema di potere mafioso che proprio oggi il nostro presidente si è per l'ennesima volta preoccupato di tutelare, appena si è tornati a ridiscutere di dichiarazioni di pentiti che accuserebbero, per l'ennesima volta, quel goodfella di Dell'Utri, già condannato in primo grado ma che impunemente siede sui banchi del senato (rigorosamente lettera minuscola, mi pare inevitabile) e che ci impartisce spesso e volentieri anche lezioni di storia (ma di questo ho già scritto). Ricordiamoci tutti e spesso di queste persone, ricordiamoci del loro esempio, del loro coraggio e del fatto che il loro lavoro, la loro lotta e il loro sacrificio non possono essere dispersi nella nebbia dell'oblio, della vacuità e dell'egoismo. La nostra libertà si appoggia ogni giorno sulle spalle di chi prima di noi ha preso milioni di mazzate e magari ci ha lasciato anche le piume.
E allora, intanto, ricordiamoci in nome di questo illuminato sindaco. Si chiama Cristiano Aldegani e se lo incontrate per la strada o fate con lui la fila alle poste (probabile, direi...) potrete dirgli due parole. E per lui, per parafrasare la canzone dei Modena, 1 2 3 4 5 10 100 calci in culo!

1 commento:

  1. un calcio in culo anche da parte mia.
    e uno pure nei coglioni, già che ci sono.

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