joe strummer

joe strummer

lunedì 7 giugno 2010

Il Convegno


E’ finita. Oggi è finito il convegno nazionale dei GAS e dei DES, ospitato quest’anno ad Osnago, a due passi dal nostro amato paesello. Sala piena per due giorni, un sacco di movimento, grandi riflessioni e chiacchierate, bella gente. Per me personalmente però è stato inizialmente deprimente. Mi sono occupato, nell'ambito del gruppo che doveva organizzare il convegno, di preparare due seminari a pagamento ad uso della pubblica amministrazione che, nelle nostre intenzioni, avrebbero dovuto sostituire la classica richiesta di contributo, sia per poter restituire qualcosa in cambio, sia perché comunque le classiche richieste di patrocinio oneroso sono ormai storia passata e funzionano spesso soltanto se poi si restituisce qualcosa in cambio (e non in termini di servizi).


Come ho già scritto, il risultato di questa attività è stato disastroso, tanto da aver dovuto annullare tutto pochi giorni prima. Colpa mia, probabilmente, nonostante la fatica delle notti impiegate a scriver mail e a pensare, a progettare, a parlare con tizio e caio. Colpa del tempo che, avevamo detto dall’inizio, era pochissimo, oggi possiamo dire troppo poco, colpa della rete che ha funzionato male (sempre per problemi di tempo, penso), ma colpa soprattutto della miopia degli enti locali e dei loro amministratori, sempre più incapaci di guardare ad un palmo dal proprio naso, oltre la buca da riparare e al canestro da comprare. Triste prospettiva, quella dell’amministrazione che non si sa guardare intorno, che non sa riflettere su se stessa e che non sa cogliere i segnali che riceve. Agrate, una volta tanto, aveva fatto invece un figurone, mandando un mezzo esercito di persone. Una volta tanto, ci prendiamo i meriti che ci spettano, anche se è servito a poco.


Parliamo però di cose serie. Il convegno è andato bene, in alcuni momenti moltissimo bene (vabbè, non si può dire, ma rende l'idea). Chi è stato un pochino dietro le quinte ha scoperto delle pecche che forse molti non hanno neppure notato, ma quello che è stato visibile a tutti è stato il livello degli interventi, spesso molto elevato, che ha aiutato a spingere oltre quelle riflessioni che a volte si fatica a fare ma ancora di più a condividere con persone che le possano apprezzare. Fare il GAS per comprare arance e pasta è certamente un modo troppo riduttivo, troppo comodo, vorrei dire anche un po’ ipocrita di porsi e risolvere alcuni problemi di senso davvero grandi che oggi la società ci pone (se li si vuole ascoltare, s'intende...). Sono domande che, si capisce, non hanno mai una risposta esaustiva ma che con il cambiare dei tempi e degli scenari devono essere interpretate in modo differente. Io trovo che avere disponibilità di teste pensanti che sanno interpretare i segni dei tempi sia un dono raro di cui ringraziare ogni giorno. Spesso però è nella fase pratica che il gigante inizia a vacillare, soprattutto poi quando si inizia ad uscire dallo stretto ambito degli addetti ai lavori, e la magra figura rimediata con i Comuni per i workshop lo conferma una volta di più. Ma anche nel mondo GAS passare dalle chiacchiere alla pratica non è sempre un salto scontato. Lo stato in cui versa il nostro distretto di economia solidale, da malato in coma indotto, è un piccolo esempio di come sia complesso e impegnativo tenere controllati contemporaneamente i tantissimi fattori che possono generare situazioni critiche in questo campo.

Ma non è questo il tempo delle analisi sui moribondi. Oggi è tempo di riposo (finalmente), ma soprattutto di gioia. Si, sono proprio contento di esserci stato, prima e durante. Oggi mi sento di aver fatto una bella cosa per me e di aver incontrato tante belle persone che probabilmente penseranno la stessa cosa. Una volta di più, gli assenti hanno avuto torto. Il convegno già mi manca.

Nessun commento:

Posta un commento