joe strummer

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martedì 27 maggio 2014

Le idi di marzo in ritardo

Domenica la nostra lista ha umiliato la concorrenza, lasciandoli ad un terzo dei nostri voti. Neppure il più entusiasta dei nostri fan poteva immaginare questo finale, prendendo molto più voti di quanti ne avessero preso PD e Tsipras insieme alle europee. Questo significa che non solo eravamo in una cordata vincente, ma, soprattutto, che abbiamo fatto un buon lavoro sia nei 5 anni precedenti, sia durante la campagna elettorale. Credibilità, insomma, al contrario dei nostri avversari.

La gioia della vittoria è stata un po’ sporcata dalla delusione di non essere stato eletto. Una figura barbina, c’è poco da dire. Molti pochi voti rispetto agli altri, quasi in fondo alla graduatoria, con l’aggravante di essere consigliere uscente. Potete immaginare quante cose ho già pensato su questa materia, ma moltiplicatele per due o tre se volete avvicinarvi alla realtà. Persone, frasi, sguardi, assenze e presenze, ieri è stato davvero un giorno di importanti bilanci, purtroppo in pesante passivo sul piano personale.

L’unico pensiero che si possa scrivere e che vorrei condividere con voi è che sono stato troppo ingenuo nel pensare bene di troppe persone, ma, purtroppo, come dice il filosofo, inutile piangere sul latte macchiato. In qualche modo, sono orgoglioso di non essere stato sospettoso e di aver pensato che tutto fosse come mi sarei aspettato. Così è il mondo che vorrei e per il quale, nel mio piccolissimo, ho lavorato. E se, anzi, quando, nuovamente ci picchierò contro la testa, sono convinto che voi, amici, mi sosterrete, come avete fatto ieri. Non saprei dire cose molto più costruttive in questo momento 

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