joe strummer

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lunedì 19 maggio 2014

Vado a vivere in campagna

Erano anni che aspettavo questo momento, direbbero nei film. Ma non proprio con entusiasmo, aggiungerebbe il vostro. Quando, nei segreti meandri cortocirtuitati delle riflessioni notturne, pensavo se mi sarei ricandidato nuovamente, quello della campagna elettorale era uno degli ostacoli di fronte ai quali mi era difficile proseguire un ragionamento. Certo, non è carino dirlo, soprattutto per chi poi ha già affrontato questo momento e dovrebbe essere, se non abituato, almeno vaccinato, però la cruda realtà va presa per quella che è
Se mi conoscete lo sapete, ho delle serie difficoltà nelle operazioni di vendita, soprattutto se poi la merce sono io. Sempre se mi conoscete, sapete che mi è semplice trovare difetti dovunque e questo normalmente non piace a molti (pazienza…). So però trovare senza grandi difficoltà difetti anche a me stesso e per questo non trovo molto naturale propagandare ciò che si ritiene perfettibile.
Però, lo sappiamo tutti, senza campagna elettorale non si vincono le elezioni, senza farsi conoscere non si può essere votati, senza raccontare quello che hai fatto nessuno potrà fidarsi di te la prossima volta. Per fortuna esiste questo rifugio virtuale, certo non frequentato come quelli delle blogstar, ma serve, per prima cosa a me, che a volte ritrovo un po’ di senso verso quel bisogno di rimettere in ordine le idee che penso capiti un po’ a tutti e scriverlo di solito mi aiuta a sistematizzare
E’ difficile, comunque. Non solo è difficile sapere di dover vincere le regole della pubblicità, ma soprattutto è difficile il resto. Per esempio, è dura sapere che comunque più di tanto non riuscirai a venderti, perché, anche se queste cose servono per farsi conoscere, non sono nelle tue corde. Soprattutto, la campagna elettorale mi dà l’impressione di essere scivolata oltre il proprio iniziale mandato. Il primo riguarda l’inseguimento del risultato personale da parte della maggior parte dei candidati. Ho trovato e trovo  faticoso accettare che altri candidati con molti meno peli sulla lingua di me, magari anche della mia stessa lista, tengano comportamenti che a me sembrano ai limiti della correttezza (e a volte anche oltre…) per poter grattare tutto quanto sia possibile. Certo, nessuno (almeno per ora…) appiccica adesivi con il proprio nome ai pali dei cartelli stradali come faceva Mancino 5 anni fa però trovo sgradevoli alcuni comportamenti molto aggressivi, certe conversioni dell’ultima ora a argomenti, persone, gruppi ecc. ma soprattutto il tentativo di imporre la propria presenza in ogni luogo e in ogni occasione.  Penso anche che almeno una parte del mio fastidio sia legato alla differenza di approccio che ognuno di noi ha su queste questioni, ma avrei apprezzato molto di più se ognuno avesse tenuto un profilo più moderato, sia per una questione di stile, sia per permettere a chi non ha una grande visibilità di poter avere le stesse possibilità all’interno di ciascuna lista
C’è poi il grande tema delle balle sparate a colpi di volantino. Ormai siamo abituati a vedere il candidato di destra scopiazzarci a tutto tondo, ma la vergogna della lettera sull’RSA di Omate mi pare ci abbia fatto raggiungere il punto più basso da molti anni. Una lettera piena di falsità, scritta unicamente per gettare discredito su chi ha sempre lavorato con onestà e trasparenza, doti che evidentemente sono ignote sia a chi l’ha scritta che a chi sta appoggiando questa operazione indecente. Perchè, per esempio, chi distribuisce ai propri banchetti questa lettera può forse chiamarsi fuori e dirsi innocente? Non avremo mai le prove su chi sia il mandante, ma personalmente ho più di un sospetto, anzi, più di cinquecento, che il vero colpevole si debba cercare tra i candidati di destra che, quando c’è da tirare fuori il peggio di sé, evidentemente dimenticano i loro livori e marciano compatti e disposti a tutti, come Bosisio aveva già anticipato quando ha parlato di “alleanza più sporca” che si è detto disposto a sottoscrivere pur di strappare il governo del nostro Comune ad IpA. Comasini ha rilasciato al Cittadino una dichiarazione di gran classe che dice in sostanza che Colombo  invece di pensare ai giochi dell’Aldo Moro sui quali i loro candidati hanno girato parte del video di Happy nonostante il divieto, fulgido esempio di rispetto della cosa altrui, dovrebbe occuparsi dell’RSA di Omate. Insomma, new entry al primo posto, ma, ovviamente, loro però non sapevano nulla, si tratta di un’iniziativa autonoma di un 86enne che, dopo una trattativa di anni, una settimana prima delle elezioni non sapeva come ingannare il tempo e ha deciso di scrivere ai tutti i cittadini. Come, evidentemente, fa ogni settimana, giusto? Ed è colpa del sindaco se quell'area ha 5 vincoli urbanistici, giusto? Peraltro, uno è di legge, tre li ha messi la provincia e l'unico comunale è stato votato dal consiglio comunale di cui il signor Gilardelli era membro di maggioranza. Ma tu guarda a volte le coincidenze ....

Insomma, per fortuna che manca una settimana e poi, per fortuna, ricominceremo a parlare di cose un po’ più serie. 

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